Elly Schlein critica duramente la premier per il suo atteggiamento vittimista e l’accusa di non affrontare i problemi reali dell’Italia.
Intervistata da Repubblica, la segretaria dem Elly Schlein si scaglia contro Giorgia Meloni accusandola di vittimismo. Ascoltando la conferenza stampa di giovedì 4 gennaio, la rivale della premier è arrivata ad una sua conclusione: la Meloni “mente al Paese” per negare le sue difficoltà.
Schlein accusa Meloni di vittimismo
“Giorgia Meloni faccia i nomi e i cognomi di chi prova a ricattarla, se il suo non è il solito vittimismo e complottismo da quattro soldi per coprire fallimenti economici e sociali”, chiosa aspramente Elly Schlein, che definisce quello della premier un comportamento inadatto “a chi governa il Paese che ora guida il G7”.
La Presidente del Consiglio “mente al Paese”, nega le difficoltà e “rifiuta di assumersi le sue responsabilità”. Per la segretaria del Pd “se è vero quello che dice” sui presunti ricatti citati in conferenza stampa, queste affermazioni rappresenterebbero un pericolo per l’Italia. “Dovrebbe consegnare alle autorità competenti gli elementi in suo possesso”, aggiunge.
“Distante dalle esigenze delle persone”
Secondo la segretaria del Pd, pur essendo al governo Giorgia Meloni sembra ancora comportarsi come se fosse all’opposizione, evitando di dare risposte concrete ai problemi come la sanità e il carovita. “Non sa cosa siano le liste d’attesa, il caro mutui e il caro vita che pesano sul vigilante che guadagna cinque euro l’ora e sulla giovane madre single che prende 900 euro di stipendio e ne paga 850 di mutuo”, denuncia Schlein.
La politica dem, ha anche criticato la premier Meloni per non aver parlato di violenza sulle donne, sottolineando come l’opposizione abbia concentrato le sue risorse su questo tema. Mentre intanto, “la destra distribuiva mance per finanziare campi da golf. Copre con menzogne enormi difficoltà, come sulla drammatica vertenza dell’ex Ilva“.
Il confronto tv
Per quanto riguarda il caso Anas, “la difesa di Meloni è debolissima. Salvini deve riferire: non è indagato ma le ordinanze — che la legge bavaglio vuole oscurare — delineano un sistema di intermediazione tra manager pubblici e imprenditori che usavano la loro prossimità al ministro e a un sottosegretario della Lega”.
Durante la conferenza stampa, Giorgia Meloni ha espresso la sua disponibilità a un confronto televisivo con Schlein in vista delle elezioni europee. E la segretaria del Pd ha accolto la sfida, sottolineando però che il confronto non dovrebbe sostituire quello in Parlamento.